
L'orologio del campanile di Crevari segnava le cinque e otto minuti ed eravamo gia' all'imbrunire. Una giornata interamente spazzata dalla tramontana, pungente ma non ancora fredda. Sotto di me la chiesa, tetti di ardesia, palme, ulivi e limoni. Davanti a me il mare, un gozzo in lontananza ed un cielo sfumato di blu e rosa. Quella sera avevo la Liguria ai miei piedi.
Genova, superba e pigra, era adagiata a sinistra. Distesa come un serpente ad avvolgere le anse create dal mare e dall'uomo. Ritmicamente la lanterna con il suo fascio di luce scandiva il lento divenire del tempo. Chiusi gli occhi ed iniziai a sognare..........
"il mare ormai si stava calmando, dopo 3 giorni di tempesta che avevano trasformato l'ultima parte del viaggio in una vera e propria punizione. A bordo nessuno faceva piu' caso alla situazione precaria che si era creata da quando si era salpati da Genova. Era il giugno del 1923, il viaggio inaugurale di questo piroscafo varato a Glasgow 8 mesi prima.

Il "Conte Verde" aveva puntato la prua su Buenos Aires e gia' tra la foschia del mattino s'intravvedeva il profilo della citta'. Alessandro non riusciva piu' a staccare gli occhi dai quei contorni confusi, la testa gli girava, la gioia e l'impazienza stavano prendendo il soppravento".